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Archive:Statistiche di finanza pubblica

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Dati: 23 aprile 2014. Dati più recenti: Ulteriori informazioni da Eurostat, Principali tavole e Banca dati. Aggiornamento previsto della scheda: Novembre 2014.
Grafico 1 – Saldo di bilancio, 2012 e 2013 (1)
(accreditamento/indebitamento del settore delle amministrazioni pubbliche consolidato, in percentuale rispetto al Pil) - Fonte: Eurostat (tec00127)
Tavola 1 – Saldo di bilancio e debito pubblico, 2010-13 (1)
(% del Pil) - Fonte: Eurostat (tec00127) e (tsdde410)
Grafico 2 – Debito pubblico, 2012 e 2013 (1)
(debito lordo consolidato delle amministrazioni pubbliche, % del Pil) - Fonte: Eurostat (tsdde410)
Grafico 3 – Andamento del totale delle spese e del totale delle entrate, 2003-2013 (1)
(% del Pil) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 4 – Andamento del totale delle spese e del totale delle entrate, 2003-2013 (1)
(in miliardi di euro) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 5 – Spese ed entrate delle amministrazioni pubbliche, 2013 (1)
(% del Pil) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 6 – Struttura delle entrate, 2013 (1)
(% sul totale delle entrate) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 7 – Principali componenti delle entrate pubbliche, 2013 (1)
(% sul totale delle entrate) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 8 – Struttura della spesa pubblica, 2013 (1)
(% sul totale delle spese) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 9 – Principali componenti della spesa pubblica, 2013 (1)
(% sul totale delle spese) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 10 – Spesa delle amministrazioni pubbliche secondo le funzioni COFOG, 2012 (1)
(% del Pil) - Fonte: Eurostat (gov_a_exp)
Grafico 11 – Principali tipologie di imposte e di contributi sociali, UE-27, 2003-2013 (1)
(% del Pil) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)
Grafico 12 – Principali tipologie di imposte e di contributi sociali, 2013 (1)
(% del Pil) - Fonte: Eurostat (gov_a_main)

Nella presente scheda viene analizzato l'andamento dei principali indicatori della finanza pubblica nell'Unione europea (UE) e nell'area dell'euro (AE-18). In particolare sono presi in considerazione il disavanzo pubblico (delle amministrazioni pubbliche), il debito lordo delle amministrazioni pubbliche, le spese e le entrate delle amministrazioni pubbliche, comprese le principali fonti di tali entrate: le imposte e i contributi sociali.

Queste statistiche assumono un'importanza fondamentale perché permettono di verificare lo stato di salute dell'economia di uno Stato membro. Inoltre, in virtù del patto di stabilità e di crescita dell'UE, gli Stati membri si sono impegnati a contenere il proprio disavanzo e il debito pubblico entro determinati limiti: il disavanzo di uno Stato membro non può superare il -3 % del suo prodotto interno lordo (Pil), mentre il suo debito non può superare il 60 % del Pil. Se uno Stato membro non rispetta tali limiti, viene avviata la cosiddetta procedura per i disavanzi eccessivi. Questa comprende diversi stadi – inclusa la possibile irrogazione di sanzioni – nell'intento di incoraggiare il paese in questione a adottare iniziative appropriate per correggere la situazione. I medesimi limiti in materia di disavanzo e debito pubblico costituiscono criteri per l'adesione all''Unione economica e monetaria (UEM) e quindi all'euro. Inoltre, l'ultima revisione degli orientamenti integrati in materia economica e di occupazione (riveduti nell'ambito della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva) include un orientamento volto a garantire la qualità e la sostenibilità delle finanze pubbliche.

Principali risultati statistici

Nel 2013 il disavanzo pubblico (indebitamento netto del settore delle amministrazioni pubbliche consolidato, in rapporto al Pil) è diminuito rispetto al 2012 sia nell'UE-28, sia nell'area dell'euro (AE-18), mentre il debito pubblico è aumentato.

Disavanzo pubblico

Il rapporto tra disavanzo pubblico e Pil è sceso da -3,9 % nel 2012 a -3,3 % nel 2013 nell'UE-28 e da -3,7 % a -3,0 % nell'area dell'euro (AE-18). Il Lussemburgo ha registrato una lieve eccedenza nel 2013, mentre la Germania ha chiuso l'anno vicina al pareggio. Inoltre, 16 Stati membri UE, segnatamente Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Italia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Romania, Slovacchia, Finlandia e Svezia, hanno registrato nel 2013 disavanzi non superiori al -3,0 % del PIL (grafico 1).

Disavanzi superiori al -3,0 % in rapporto al Pil sono stati registrati in 10 Stati membri dell'UE; i disavanzi più elevati si sono avuti in Slovenia (-14,7 %), Grecia (-12,7 %), Irlanda ( 7,2 %) e Spagna (-7,1 %). Tutti e 10 gli Stati membri con un disavanzo superiore al 3,0 % in rapporto al PIL avevano registrato un disavanzo superiore al -3,0 % anche in ognuno dei tre anni precedenti, quindi nell'intero periodo a cui si riferiscono i dati della tavola 1.

Nel 2013, il disavanzo pubblico (in rapporto al Pil) è diminuito in 17 Stati membri rispetto al 2012. Due Stati membri (Estonia e Italia) hanno registrato nel 2013 lo stesso disavanzo del 2012. Il Lussemburgo è passato da una posizione di pareggio a una lieve eccedenza. La Germania è passata da una lieve eccedenza nel 2012 a una posizione di pareggio nel 2013, mentre i sette Stati membri rimanenti dell'UE hanno registrato nel 2013 un disavanzo maggiore di quello del 2012.

Debito pubblico

Nell'UE-28 il rapporto tra debito pubblico e Pil è passato dall'85,2 % alla fine del 2012 all'87,1 % alla fine del 2013, mentre nell'area dell'euro (AE-18) è passato dal 90,7 % al 92,6 %. In totale 16 Stati membri dell'UE hanno registrato un rapporto debito/Pil superiore al 60 % nel 2013. Alla fine dello stesso anno, i rapporti più bassi si registravano in Estonia (10,1 %), Bulgaria (18,9 %) e Lussemburgo (23,1 %) (grafico 2).

Rispetto al 2012, nel 2013 il rapporto debito pubblico/Pil è aumentato per 22 Stati membri dell'UE ed è diminuito per sei di essi: Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Lettonia, Lituania e Ungheria. L'incremento più consistente tra il 2012 e il 2013 si è osservato in Slovenia (17,3 punti percentuali), Grecia (17,9 punti) e a Cipro (25,1 punti).

Entrate e spese pubbliche

L'incidenza del settore delle amministrazioni pubbliche sull'economia può essere misurata in termini di entrate e spese totali delle amministrazioni pubbliche in percentuale rispetto al Pil. Nell'UE-28 il totale delle entrate pubbliche ammontava nel 2013 al 45,7 % del Pil (in aumento rispetto al 45,4 % del 2012), mentre la spesa pubblica era pari al 49,0 % del Pil (in diminuzione rispetto al 49,3 % del 2012). Nell'area dell'euro (AE-18) il totale delle spese delle amministrazioni pubbliche era pari al 49,7 % del Pil nel 2012 e il totale delle entrate al 46,7 % del Pil (grafico 3).

In termini assoluti, il totale delle spese delle amministrazioni pubbliche è cresciuto in misura costante nel periodo tra il 2003 e il 2013, sia nell'UE-28, sia nell'area dell'euro (grafico 4); solo tra il 2010 e il 2011 è lievemente diminuito, in termini assoluti, in entrambi i gruppi di paesi. Anche le entrate sono cresciute in misura costante fino al 2008 nell'UE-28 e nell'area dell'euro, per poi diminuire nel 2009 e riprendere ad aumentare a partire dal 2010. Il totale delle entrate superava nel 2011 i livelli precedenti alla crisi sia nell'UE, sia nell'area dell'euro.

Il livello delle spese e delle entrate delle amministrazioni pubbliche varia notevolmente nell'UE da uno Stato membro all'altro (grafico 5). Nel 2013 i paesi con i più elevati livelli di entrate e spese pubbliche combinate in rapporto al Pil (superiori al 100 %) erano Finlandia, Danimarca, Francia, Belgio, Svezia, Grecia, Slovenia e Austria tra gli Stati membri dell'UE, nonché Norvegia tra i paesi dell'EFTA. Per la Grecia e la Slovenia, i livelli di spesa pubblica particolarmente elevati erano dovuti in gran parte agli interventi a sostegno delle istituzioni finanziarie. Per otto Stati membri (Lituania, Romania, Lettonia, Slovacchia, Bulgaria, Estonia, Irlanda e Polonia) si osservavano rapporti combinati relativamente bassi (inferiori all'80 % del Pil), mentre, tra i paesi EFTA, la Svizzera registrava il rapporto più basso.

Nell'UE-28, le entrate pubbliche sono costituite principalmente da imposte e contributi sociali (grafico 6). Nel 2013 le imposte rappresentavano il 58,7 % del totale delle entrate nell'UE-28 e il 55,7 % nell'area dell'euro (AE-18), mentre i contributi sociali rappresentavano il 30,7 % del totale delle entrate nell'UE-28 e il 34,1 % nell'area dell'euro (AE-18). L'analisi a livello di Stato membro UE rivela che l'incidenza relativa delle diverse tipologie di entrate varia notevolmente da un paese all'altro. Ad esempio, le imposte rappresentavano nel 2013 meno del 50 % delle entrate pubbliche in Slovacchia, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Grecia e Lituania, ma l'86,5 % in Danimarca (grafico 7).

La quota più elevata della spesa pubblica nell'UE-28 nel 2013 riguardava la redistribuzione del reddito sotto forma di trasferimenti sociali in denaro o in natura (grafici 8 e 9). I trasferimenti sociali rappresentavano il 44,4 % della spesa totale nell'UE-28 e il 47,7 % nell'area dell'euro (AE-18). La retribuzione dei dipendenti rappresentava il 21,6 % della spesa pubblica nell'UE-28 e il 21,0 % nell'area dell'euro (AE-18). I redditi da capitale da corrispondere – la maggior parte dei quali è costituita da interessi passivi – rappresentava il 5,7 % della spesa pubblica nell'UE-28 e il 5,8 % nell'area dell'euro (AE-18).

La spesa delle amministrazioni pubbliche può essere analizzata più in dettaglio servendosi della Classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG) (grafico  10). Nel 2012, le misure di protezione sociale rappresentavano la quota più elevata della spesa delle amministrazioni pubbliche in tutti gli Stati membri dell'UE (solo a Cipro i servizi generali delle amministrazioni pubbliche avevano un'importanza equivalente), con una media UE-28 del 19,9 % del Pil. La quota della funzione "protezione sociale" variava dal 25,2 % del Pil in Danimarca, 24,8 % in Finlandia e 24,4 % in Francia all'11,3 % in Lettonia; in Islanda la quota era dell'11,2 %. Le altre funzioni della COFOG, in ordine di importanza relativa nell'UE-28, erano sanità (7,3 % del Pil), servizi generali delle amministrazioni pubbliche (6,7 %) e istruzione (5,3 %). La spesa per attività economiche nell'UE-28 era pari al 4,1 % del Pil nel 2012, mentre meno del 2 % del Pil era destinato a ciascuna delle funzioni raggruppate nella voce "altre" nel grafico 10 (difesa nazionale, pubblica sicurezza e ordine pubblico, protezione ambientale, abitazioni, assetto territoriale, attività ricreative, culturali e religiose).

Le principali tipologie di entrate delle amministrazioni pubbliche sono le imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., le imposte sulla produzione e sulle importazioni e i contributi sociali, mentre le imposte in conto capitale costituivano appena lo 0,3 % del Pil nell'UE-28 nel 2013. La tendenza all'aumento dell'incidenza relativa del gettito da contributi sociali, registrata nell'UE-28 nel periodo tra il 2007 e il 2009, si è invertita nel 2010 e i contributi sociali sono rimasti pressoché stabili tra il 2010 e il 2013 (al 14,0 % del Pil nel 2012 e 2013 e 13,9 % del Pil nel 2010 e nel 2011). L'importanza relativa delle imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc. è diminuita dal 13,6 % nel 2007 al 12,3 % nel 2010, prima di salire al 13,2 % del Pil nel 2013. Le imposte sulla produzione e sulle importazioni sono aumentate da un livello minimo del 12,7 % toccato nel 2009 al 13,4 % del Pil nel 2013 (grafico 11).

La struttura delle entrate fiscali dei diversi Stati membri dell'UE si presentava notevolmente eterogenea nel 2013 (grafico 12). Come prevedibile, i paesi che registravano livelli di spesa relativamente elevati erano tendenzialmente gli stessi che presentavano il maggiore gettito tributario (in rapporto al Pil). Ad esempio, nel 2013 il rapporto più elevato tra il gettito derivante dalle principali categorie di imposte e contributi sociali e il Pil era il 50,2 % registrato in Danimarca, seguita da Francia e Belgio (rispettivamente 47,5 % e 47,3 %), mentre la quota del Pil rappresentata da tali entrate era inferiore al 30 % in quattro Stati membri dell'UE: Lituania — dove si è registrata la quota più bassa, pari al 27,3 % del Pil — Romania, Lettonia e Bulgaria. Anche la Svizzera ha registrato una quota inferiore al 30 %.

Fonti e disponibilità dei dati

A norma della procedura per i disavanzi eccessivi, gli Stati membri dell'UE sono tenuti a trasmettere alla Commissione europea le statistiche relative al disavanzo e al debito pubblico entro il 1° aprile e il 1°  ottobre di ogni anno. Inoltre, Eurostat rileva dati di finanza pubblica più dettagliati nel quadro del programma di trasmissione del SEC che richiede la presentazione di dati di contabilità nazionale. I principali aggregati rilevati per le amministrazioni pubbliche sono trasmessi a Eurostat due volte l'anno, mentre le statistiche sulle funzioni delle amministrazioni pubbliche (COFOG) e i dati dettagliati sulle entrate da imposte e contributi sociali vanno trasmessi rispettivamente entro un anno dalla fine del periodo di riferimento ed entro nove mesi dalla fine del periodo di riferimento.

I dati illustrati nella presente scheda corrispondono alle principali voci di entrata e di spesa del settore delle amministrazioni pubbliche, compilate in base ai conti nazionali (SEC95). La differenza tra il totale delle entrate e il totale delle spese, comprese le spese in conto capitale (in particolare, investimenti fissi lordi), è pari all'accreditamento netto/indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, che costituisce altresì il saldo contabile dei conti non finanziari di quello stesso settore.

Definizione delle amministrazioni pubbliche

Il settore delle amministrazioni pubbliche comprende tutte le unità istituzionali la cui produzione è destinata a singoli soggetti e alla collettività e che sono principalmente finanziate da versamenti obbligatori effettuati da unità appartenenti ad altri settori, e/o tutte le unità istituzionali la cui funzione principale consiste nella redistribuzione del reddito e della ricchezza del paese. Il settore delle amministrazioni pubbliche è suddiviso in quattro sottosettori: amministrazioni centrali; amministrazioni di Stati federati, se previsti; amministrazioni locali; enti di previdenza e assistenza sociale, se previsti.

Definizione dei principali indicatori

Il saldo di bilancio è definito come l'accreditamento/indebitamento delle amministrazioni pubbliche comunicato ai fini della procedura per i disavanzi eccessivi ed è espresso con riferimento al Pil. A norma del protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi, per debito pubblico si intende il debito lordo del settore della pubblica amministrazione in essere alla fine dell'esercizio, misurato al valore nominale e consolidato.

Le principali entrate delle amministrazioni pubbliche sono costituite da imposte, contributi sociali, cessioni e redditi da capitale. Nel SEC95 sono definite con riferimento a una serie di rubriche: produzione di beni e servizi destinabili alla vendita, produzione di beni e servizi per proprio uso finale, altra produzione di beni e servizi non destinabili alla vendita, imposte sulla produzione e sulle importazioni, altri contributi alla produzione, redditi da capitale da percepire, imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., contributi sociali, altri trasferimenti correnti e trasferimenti in conto capitale.

Le principali voci di spesa sono costituite da retribuzioni dei dipendenti pubblici, prestazioni sociali, interessi sul debito pubblico, contributi e investimenti fissi lordi. La spesa complessiva delle amministrazioni pubbliche è definita nel SEC95 con riferimento a una serie di rubriche: consumi intermedi, investimenti lordi, redditi da lavoro dipendente, altre imposte sulla produzione, contributi, redditi da capitale da corrispondere, imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, ecc., prestazioni sociali, alcuni trasferimenti sociali in natura, altri trasferimenti correnti, alcune rettifiche, trasferimenti in conto capitale e operazioni su attività non prodotte.

I dati delle amministrazioni pubbliche comunicati per i principali aggregati delle amministrazioni pubbliche e per la spesa delle amministrazioni pubbliche secondo la funzione nel quadro del SEC95 devono essere consolidati, il che significa che determinate operazioni tra unità istituzionali in seno al settore delle amministrazioni pubbliche — redditi da capitale, altri trasferimenti correnti e trasferimenti in conto capitale – sono eliminate o compensate. I dati dei sottosettori devono essere consolidati all'interno di ciascun sottosettore, ma non tra sottosettori. I dati a livello di settore devono pertanto coincidere con la somma dei dati dei sottosettori, fatta eccezione per le voci "redditi da capitale", "altri trasferimenti correnti" e "trasferimenti in conto capitale", che sono consolidate. Per queste ultime voci e di conseguenza per il totale delle entrate e per il totale delle spese, la somma dei sottosettori dovrebbe essere superiore al valore del settore.

Le imposte e i contributi sociali corrispondono ai prelievi operati (in denaro o in natura) dalle amministrazioni centrali, locali e di Stati federati e dagli enti di previdenza e assistenza sociale. Tali prelievi (generalmente designati come imposte) sono raggruppati in tre grandi gruppi come segue:

  • imposte sul reddito, sul patrimonio, ecc., compresi tutti i prelievi obbligatori operati periodicamente dalle amministrazioni pubbliche sul reddito e sul patrimonio delle imprese e delle famiglie;
  • imposte sulla produzione e sulle importazioni, compresi tutti i prelievi obbligatori operati dalle amministrazioni pubbliche sulla produzione e sulle importazioni di beni e servizi, sull'utilizzazione del lavoro, sulla proprietà o sull'utilizzo di terreni, fabbricati o altri beni impiegati nell'attività di produzione;
  • contributi sociali, inclusi tutti i contributi sociali a carico dei datori di lavoro e a carico dei lavoratori, nonché i contributi sociali figurativi che rappresentano la contropartita di prestazioni sociali erogate direttamente dai datori di lavoro.

Contesto

La crisi economica e finanziaria ha messo in gravi difficoltà molti governi europei. I principali problemi sono legati alla capacità delle amministrazioni nazionali di assicurare il servizio del loro debito e di adottare le misure necessarie per tenere sotto controllo la spesa pubblica, pur cercando di promuovere nel contempo la crescita economica.

La disciplina prevista dal patto di stabilità e di crescita è intesa ad assicurare una sostanziale sincronizzazione dello sviluppo economico nell'UE e, in particolare, nei paesi dell'area dell'euro. Inoltre il patto è diretto a impedire che gli Stati membri UE adottino misure che possano procurare un indebito vantaggio alla propria economia a scapito delle altre. Due sono i principi fondamentali del patto: un disavanzo (previsto o effettivo) non superiore al -3 % del Pil e un rapporto debito/Pil non superiore al 60 % (o comunque tendente alla diminuzione). Il patto è stato notevolmente rafforzato nel 2011, così come la governance economica dell'UE in generale.

Ogni anno gli Stati membri UE trasmettono alla Commissione europea informazioni dettagliate sulle proprie politiche economiche e sullo stato delle finanze pubbliche. I paesi dell'area dell'euro forniscono tali informazioni nel contesto dei programmi di stabilità, mentre gli altri Stati membri vi provvedono sotto forma di programmi di convergenza. La Commissione europea valuta se le politiche sono in linea con gli obiettivi economici, sociali e ambientali definiti e può scegliere di rivolgere un avvertimento se ritiene che un disavanzo stia diventando eccessivamente elevato. Tale decisione può determinare la constatazione da parte del Consiglio dell'esistenza di un disavanzo eccessivo, con la fissazione di un termine per la sua correzione.

Voci correlate

Ulteriori informazioni da Eurostat

Principali tavole

Annual government finance statistics (t_gov_a)
Government deficit and debt (t_gov_dd)
Quarterly government finance statistics (t_gov_q)

Banca dati

Annual government finance statistics (gov_a)
Government deficit and debt (gov_dd)
Quarterly government finance statistics (gov_q)

Sezione speciale

Metodologia / Metadati

Fonte dei dati per le tavole e i grafici (MS Excel)

Altre informazioni

Collegamenti esterni